Versi scritte 25 novembre 2018
Cavale il sangue, ungiti,
macchiala.
Dille che e’ un’autolesionista,
perche difende suo fratello.
Ordisci una bugia spinata
intorno al morbido ventre di crema
della sua immagine emergente.
Dille che ha fallito a qualcosa a cui teneva,
e che l'ha fatto apposta,
per ferire te
del perbenismo di un padre, rivesti la malizia.
Al suo ululato, sconcertata dal dolore
torcila e premi più forte.
Sorridi e ripeti con calma:
“autolesionista.”
Privala di stabilita.
Toglile i piccoli lussi.
Fatti implorare per ogni bisogno.
Schiaffeggiala
Quando lei smaschera la tua disonestà
spingila fino al limite
e osservala mentre trema.
Ma sopratutto, menti.
Mentile perché osa
sfidare le tue verità.
Menti al dottore che chiede quale sia il problema.
Menti alle autorità che fiutano
i lividi nascosti.
Menti ai tuoi amici che non seppero mai nulla.
Menti alla famiglia lontana e
con l'omertà napoletana
disonorate la morte.
Menti a te stesso sull’arma
e chi la impugna.
Dille che è tua la verità
riguardo a ciò che a Venezia non si crede.
Benché ai tuoi occhi lei sia solo un tocco di cera
lacera la sua pelle
reclamando un’immaginaria libbra di carne.
Fingiti sconvolto
mentre lei se ne va
senza rimpianti.
Traduzione realizata in collaborazione con Luna Ruo Desmond e Pasquale Polidori